La trilogia sui treni

LA TRILOGIA SUI TRENI

I treni e le stazioni, in letteratura e nelle arti figurative, diventano spesso metafora della vita che scorre o delle emozioni dei passeggeri, deposte su oggetti e spazi come in quadri impressionistici. La Trilogia è un viaggio pianistico dentro questo luogo / non-luogo dell’immaginario, l’esplorazione musicale delle emozioni dei singoli che possono diventare universali: il sogno di avventura di un bambino che rincorre i treni lungo la ferrovia; la malinconia nostalgica delle stazioni nella nebbia come condizione esistenziale; la spinta a superare i propri limiti per raggiungere la più profonda libertà.
La grafica minimalista del video, con un’immagine fotografica evocativa e lo sfondo in movimento, deriva da una precisa scelta artistica: rimettere al centro l’ascolto e l’immaginazione dell’ascoltatore.

Foto: Frank Andiver
Testi e grafica: Paola Campinoti

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Il bambino e il treno

“Il bambino e il treno” è dedicato al mio amico Frank e al suo amore per i treni, nato fin da piccolo, quando ogni pomeriggio andava lungo i binari ad aspettare il passaggio dei convogli per rincorrerli con la bicicletta dietro il muro della ferrovia. Il racconto musicale ripercorre le emozioni di questa storia: i diversi rumori del treno, la cadenza variata che alimenta il desiderio di avventura, la nostalgia dei ricordi, il tran-tran quotidiano in un accenno jazzato, la passione di un bambino dentro la forza di ogni adulto.

Foto: Jacek Skrok / Alamy Foto Stock
Testi e grafica: Paola Campinoti


La nostalgia delle stazioni (dedicato a Jaco Pastorius)

Le stazioni, centro di movimenti in direzioni opposte, tra partenze e arrivi, diventano il simbolo di una dimensione esistenziale di passaggio, tra emozioni contrastanti quali entusiasmo e nostalgia. Una condizione sospesa tra spinte contrarie che descrive anche la tensione bipolare del geniale artista a cui il brano è dedicato. La fragilità e il delirio, la malinconia e lo scherzo, l’ossessione e il virtuosismo di Jaco Pastorius si specchiano pianisticamente nell’ostinato ritmico, nella lirica giocosa dei passaggi tecnici, nel tema struggente affidato esclusivamente alla mano sinistra.

Foto: Frank Andiver
Testi e grafica: Paola Campinoti


Il treno sul mare

Il brano “Il treno sul mare” è un racconto allegorico sulla libertà: il suo protagonista è un treno con emozioni umane. Il tema principale, in maggiore, narra il suo procedere scanzonato verso il mare, pregustando già i riflessi, le onde, il profumo dell’aria nelle giornate di sole. L’entrata della tonalità minore segna un’inquietudine in prossimità della costa, la stranezza di sentir crescere dentro di sé la forza per andare oltre le linee già tracciate dai binari della vita. Sente di potercela fare, procede risoluto attraverso la percussività ritmica, arriva alla fine delle rotaie, salta e… plana sul mare. Alla ripresa variata del tema si tocca lo stupore di chi entra in una nuova dimensione, entra per la prima volta in contatto con l’acqua, scruta curiosamente la trasparenza, affonda con meraviglia lo sguardo dentro profondità mai esplorate. Nella conclusione il viaggio è diventato pieno, perfetto, infinito: la coda finale ha il sapore della consapevolezza di chi ha saputo andare oltre i propri limiti interiori e sperimenta una profonda libertà.

Foto: mauritius images GmbH / Alamy Foto Stock
Testi e grafica: Paola Campinoti

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